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LA FIERA DEL MONTE RACELLO
La fiera del monte Racello è «...» il racconto di un mondo minuscolo eppure senza confini, antico e fanciullo. La raccolta di poesie che di questo racconto porta il titolo è essa stessa una fiera di mezzanotte, un bazar di toni e di stili, di metri, di registri e persino di lingue. Questa varietà è una bella figlia del tempo; ci sono più di dieci anni (dal 2008, anno della pubblicazione della terza raccolta “Il guscio di Noce”) raccontati in questa raccolta, anni fondamentali di crisi, inversioni di rotte e reinvenzioni di sé che con la maternità sono divenuti per Elisa confine fra un prima e un dopo (ref. 17 Dicembre 2012).La poesia che ci regala Elisa è quella piccola arancia di pasta di zucchero, del costo esatto di quanto un pastorello possa avere in tasca che, in quella stessa tasca vuota, diventa d’oro, per pura e stupefacente alchimia del semplice.
GIROVAGANDO
Album fotografico di un territorio incantato, catalogo di ricordi e di memorie, ricamo di suggestioni e di sogni, Girovagando si presenta come un prezioso omaggio poetico a quella porzione di Sicilia che è stata nel cuore e nell'anima di Federico Hoefer, poeta dentro, poeta sempre, poeta di parole e di sguardi.
TENNI A MMARI
Il poeta ha piantato una tenda nel suo giorno-presente e in essa ha raccolto quella sapienza che possedeva già dentro di sé, trasformando modi di dire, proverbi e ricordi, in versi e poesie ben temprati, che reggono al nuovo tempo e agli urti della rapidità moderna, della lingua “orizzontalizzata”, come la definì Vincenzo Consolo, influenzata cioè dai mezzi di comunicazione di massa.
BELLACOMETA
Leggere “Bellacometa” - lo ricorda commosso nella sua premessa lo stesso Autore - è come essere in un presepe. Un presepe in cui ci siamo da sempre, anche ognuno di noi, perché narriamo la nostra microstoria e ripercorriamo la nostra illusione della vita. E lo facciamo guardando negli occhi la luce sfolgorante da “Bellacometa” dei bambini, i nostri e quelli degli altri:
“Essi sono l’alba della vita; la speranza proiettata sul baratro della finis temporum”. (dalla prefazione di Carmelo Arezzo)
“Essi sono l’alba della vita; la speranza proiettata sul baratro della finis temporum”. (dalla prefazione di Carmelo Arezzo)
ARIE DI SICILIA
CD | BOOK
Questo lavoro nasce dall'esigenza di scoprire, riscoprire e valorizzare il patrimonio musicale tradizionale siciliano.
L’obiettivo è stato quello di esaltare la bellezza di questi canti popolari elaborando intorno ad essi una composizione musicale emozionante e funzionale al canto stesso, per sostenerlo e sottolineando di volta in volta le peculiari caratteristiche melodiche che lo contraddistinguono senza precostituirne un genere musicale, creando un ponte culturale tra l’antico ed il moderno, alla stregua delle numerosissime contaminazioni culturali di cui la Sicilia è permeata e di cui si fanno portatrici le melodie della tradizione popolare."
Illustratore copertina: Salvatore Rivolo
Fotografie: Renée Purpura
Questo lavoro nasce dall'esigenza di scoprire, riscoprire e valorizzare il patrimonio musicale tradizionale siciliano.
L’obiettivo è stato quello di esaltare la bellezza di questi canti popolari elaborando intorno ad essi una composizione musicale emozionante e funzionale al canto stesso, per sostenerlo e sottolineando di volta in volta le peculiari caratteristiche melodiche che lo contraddistinguono senza precostituirne un genere musicale, creando un ponte culturale tra l’antico ed il moderno, alla stregua delle numerosissime contaminazioni culturali di cui la Sicilia è permeata e di cui si fanno portatrici le melodie della tradizione popolare."
Illustratore copertina: Salvatore Rivolo
Fotografie: Renée Purpura
FUDDÌA
CD | BOOK
Fuddìa, (Fòlia), racconto e "negativo" di un ritratto musicale, nasce dall'idea di trovare un punto di incontro fra la musica delle radici siciliane e contaminarla con il mondo della musica d'autore italiana e soprattutto europea, portoghese, sudamericana.
L'idea e il filo conduttore sono questi temi musicali, giocati su strumenti in cui si inserisce una voce, che sia oboe o flauto o bouzouky o chitarra elettrica. Una concezione cameristica della canzone.
L'intento è quello di fondere o meglio restituire all'idea della parola poeticala musica e viceversa, in questo caso la “Folìa d'amore” è una danzaiberica, è un tema di amore senza speranza o con grandi lacerazioni che poi si riassorbe in un amore antropocentrico, fatto di terre sconosciute e presenze angeliche.
Fuddìa è follia ma anche voce del verbo "girare, girovagare", come un aedo folle per questa Sicilia a volte senza speranze a volte di troppa bellezza.
collana “Musica da leggere”
Il disco è stato registrato presso Studio Blu di Enna, da Dino Caruso nel 2013, in seguito missato da Vincenzo Cavalli presso Sonoria studio di Scordìa e masterizzato a Milano da Claudio Giussani dello studio Energy Mastering.
Gli arrangiamenti, la scrittura e la ricerca musicale sono di Giuseppe Di Bella, autore di tutti i brani, eccetto L’arbulu sulu, il cui testo è del videomaker e musicista ennese Fabio Leone, ‘Ncucciarisi e Angeli dell’Etna, i cui testi sono stati scritti dalla cantautrice palermitana Valeria Cimò. Il testo Marinha è tratto da una poesia di Fernando Pessoa. Origine è una traduzione libera in lingua siciliana dei “sei apoftegmi” del filosofo presocratico Talete.
Tutte le chitarre acustiche, classiche il bouzouky e le voci sono di Giuseppe Di Bella.
Il contrabbasso è suonato da Giuseppe Cucchiara, tranne che in Lassami, la cui parte è stata scritta ed eseguita da Giovanni Arena. Tutte le percussioni del disco sono suonate da Davide Campisi. Il basso elettrico in Origine e Angeli dell’Etna è suonato da Giuseppe Cammarata. La fisarmonica in L’arbulu sulu e L’acqua del mare è di Salverico Cutuli. L’oboe di L’arbulu sulu e di Marinha è suonato da Francesca Scavo. Il flauto in Origine è di Corrado Cristaldi. La chitarra elettrica in Angeli dell’Etna è suonata da Gaetano Fontanazza. La voce dell’intro di Mita è dell’attrice Cinzia Muscolino, e sua la voce recitante a seguire, in dialogo con quella dell’attore scrittore e drammaturgo Tino Caspanello.
La foto della copertina e quelle delle pag. 10 (radici), 16 (imprimere su mare), 18 (faccia roccia) e 22 (resilienza) sono di Maria Rita Busacca. Le fotografie di Giuseppe Di Bella sono state scattate dalla fotografa Rossana Rizza, e il ritratto in bianco e nero realizzato con “banco ottico” è stato scattato da Rossana Rizza e Sebastiano Fiorito che ha curato anche lo sviluppo della carta fotografica.
Fuddìa, (Fòlia), racconto e "negativo" di un ritratto musicale, nasce dall'idea di trovare un punto di incontro fra la musica delle radici siciliane e contaminarla con il mondo della musica d'autore italiana e soprattutto europea, portoghese, sudamericana.
L'idea e il filo conduttore sono questi temi musicali, giocati su strumenti in cui si inserisce una voce, che sia oboe o flauto o bouzouky o chitarra elettrica. Una concezione cameristica della canzone.
L'intento è quello di fondere o meglio restituire all'idea della parola poeticala musica e viceversa, in questo caso la “Folìa d'amore” è una danzaiberica, è un tema di amore senza speranza o con grandi lacerazioni che poi si riassorbe in un amore antropocentrico, fatto di terre sconosciute e presenze angeliche.
Fuddìa è follia ma anche voce del verbo "girare, girovagare", come un aedo folle per questa Sicilia a volte senza speranze a volte di troppa bellezza.
collana “Musica da leggere”
Il disco è stato registrato presso Studio Blu di Enna, da Dino Caruso nel 2013, in seguito missato da Vincenzo Cavalli presso Sonoria studio di Scordìa e masterizzato a Milano da Claudio Giussani dello studio Energy Mastering.
Gli arrangiamenti, la scrittura e la ricerca musicale sono di Giuseppe Di Bella, autore di tutti i brani, eccetto L’arbulu sulu, il cui testo è del videomaker e musicista ennese Fabio Leone, ‘Ncucciarisi e Angeli dell’Etna, i cui testi sono stati scritti dalla cantautrice palermitana Valeria Cimò. Il testo Marinha è tratto da una poesia di Fernando Pessoa. Origine è una traduzione libera in lingua siciliana dei “sei apoftegmi” del filosofo presocratico Talete.
Tutte le chitarre acustiche, classiche il bouzouky e le voci sono di Giuseppe Di Bella.
Il contrabbasso è suonato da Giuseppe Cucchiara, tranne che in Lassami, la cui parte è stata scritta ed eseguita da Giovanni Arena. Tutte le percussioni del disco sono suonate da Davide Campisi. Il basso elettrico in Origine e Angeli dell’Etna è suonato da Giuseppe Cammarata. La fisarmonica in L’arbulu sulu e L’acqua del mare è di Salverico Cutuli. L’oboe di L’arbulu sulu e di Marinha è suonato da Francesca Scavo. Il flauto in Origine è di Corrado Cristaldi. La chitarra elettrica in Angeli dell’Etna è suonata da Gaetano Fontanazza. La voce dell’intro di Mita è dell’attrice Cinzia Muscolino, e sua la voce recitante a seguire, in dialogo con quella dell’attore scrittore e drammaturgo Tino Caspanello.
La foto della copertina e quelle delle pag. 10 (radici), 16 (imprimere su mare), 18 (faccia roccia) e 22 (resilienza) sono di Maria Rita Busacca. Le fotografie di Giuseppe Di Bella sono state scattate dalla fotografa Rossana Rizza, e il ritratto in bianco e nero realizzato con “banco ottico” è stato scattato da Rossana Rizza e Sebastiano Fiorito che ha curato anche lo sviluppo della carta fotografica.
INVISIBILI
Il progetto Invisibili nasce da un’idea di Ornella Fazzina per ricordare le vittime del Covid-19. Grazie alla partecipazione e condivisione dei docenti/fotografi di chiara fama e degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania del corso di Fotografia, oltre ad altri due fotografi, il progetto ha preso forma attraverso un video montato con una sequenza asciutta e antiretorica, puntando sull’incisività dell’immagine che racconta se stessa, lontano da forzature e ostentazioni, usando un linguaggio simbolico, realistico, poetico, concettuale ma sempre discreto, sussurrato, perché quando il dolore è così grande c’è necessità di rispetto e di silenzio. I numeri che aprono la sequenza fotografica ricordano che dietro di essi ci sono esseri umani e i numeri che la chiudono misurano lo scorrere del tempo, tema focale nella ricerca artistica di Opalka che ci ricorda di viverlo prima dell’arrivo della “percezione del finito”, cioè della morte, con la sua dignità purtroppo negata, nel momento storico attuale, a chi è stato strappato alla vita.
Curatore: Ornella Fazzina
Curatore: Ornella Fazzina
RAGUSA. DA CAPOLUOGO DI PROVINCIA AI PRIMI ANNI DEL SECONDO DOPOGUERRA
Questo lavoro vuole essere la continuazione della tesi di Bruno F. Bellia “L’affermarsi del Fascismo in provincia di Ragusa 1919 – 1925”, relatore prof. Giuseppe Giarrizzo, anno accademico 1973/1974 e inizia dal 1° gennaio 1927, anno in cui Ragusa cominciò a svolgere le sue funzioni di Capoluogo di Provincia, elevata a tale dignità il 6 dicembre 1926 dal Consiglio dei ministri su proposta del Duce e per interessamento di S. E. Filippo Pennavaria. Dedico questa mia fatica alla mia famiglia e a tutti gli appassionati di storia.
PROCESSO A CASSANDRA
NELLA PALAZZOLO DELL’OTTOCENTO
Il libro si sofferma sulla triste storia di Cassandra Politi, sul suo matrimonio con il barone Iudica e sulla travolgente storia d’amore tra la baronessa e il figliastro Gabriele Iudica. L’autore non “racconta” ma espone i fatti sulla base di inediti documenti d’archivio come i quattro processi intentati contro la donna, che oggi giace in una tomba del cimitero di Palazzolo Acreide abbandonata da tutti, piegata ma non vinta.
La vicenda, avvenuta nel 1875, catturò l’attenzione dello scrittore Luigi Capuana che ne fece un racconto dal titolo Storia Fosca, più volte ripubblicato, dove egli fece i nomi dei protagonisti.
La vicenda, avvenuta nel 1875, catturò l’attenzione dello scrittore Luigi Capuana che ne fece un racconto dal titolo Storia Fosca, più volte ripubblicato, dove egli fece i nomi dei protagonisti.
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