Editoriale
di Carlo Muratori
 
Non ero ancora nato nell’agosto del 1953, quando nella mia Siracusa accaddero quegli strani avvenimenti della Lacrimazione. La mia prima immgine conseguente a quell’evento è il ricordo di una strana Chiesa in piazza Euripide; una costruzione fatta di tubi Innocenti e senza pareti; da fuori, in mezzo a due strade rumorose e accanto al ponte della ferrovia, si potevano osservare i banchi, i fedeli e un quadretto di gesso sull’altare. Era per me un luogo particolare, fuori dal tempo e dallo spazio; mi sembrava calato lì da due astronavi marziane che l’avessero posteggiato in attesa di altre destinazioni. Solo con gli anni seppi che era divenuto, in tutta fretta, il luogo di culto consacrato alla Madonna delle Lacrime; anzi chiamata con quel diminutivo che me la rendeva tanto simpatica, La Madonnina…