Editoriale
di Carlo Muratori
Quanti sguardi, quante parole. Non foss’altro per quelle evidenti tracce, lasciate al cammino dei suoi coloni, su più di metà della nostra terra; per i testi dei suoi tragediografi più illustri, che ancora oggi andiamo ad ascoltare come chiamati ad un rito collettivo di appartenenza, proprio su quelle pietre che vollero regalarci. La storia ci avrebbe svelato che mai avremmo avuto teatri più belli e funzionali nei duemila anni a seguire. Ci incatena quel mare frastagliato, che ricama coste irregolari. ricciolute, come la capigliatura di una Venere Callipigia; quelle spiagge dove, da sempre, fanciulle nel pieno vortice dell’amore negato e tradito. rivolgono ardenti preghiere alla Luna: che sia Simeta sui versi di Teocrito o una Incantatrice dei nostri giorni, o di sempre “dimmillu tu Luna d’unni mi vinni st’amuri” […]
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€2,00Prezzo
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